Camino Al Tagliamento (Udine)
Vi proponiamo l’articolo che gli Amici del Coro Astra provenienti dall’Australia ai primi di Novembre hanno pubblicato sul loro blog: https://astratour.wordpress.com/ e riguarda il loro passaggio e la visita a Camino al Tagliamento, tappa del tuor europeo, che a quanto pare sia piaciuto davvero parecchio.
Ringraziamo gli Amici del Coro Astra per esser stati con noi con le loro voci ma soprattutto con la loro simpatia. Sono state giornate intense fatte di intensi scambi cultural-musicali che, chissà un giorno, si potrà contraccambiare….. non si sa mai!
Ecco l’articolo con traduzione al seguito.
Travelling east from Venice, one enters the autonomous region of Friuli-Venezia Giulia. Vast plains stretch eastward to the Slovenian border. In the extreme East of the region, the capital of Trieste opens Central Europe to the Adriatic Sea. The plains also reach northward to the towering mountains that form a natural border with Austria. Water rushing down from the mountains forms the Tagliamento, which divides the region in two. Along this river lies Camino al Tagliamento, a beautiful town sporting one of the richest musical cultures in the region and, following extensive research by the choir, some very fine wines.Bella villa across the road from the library.As our bus rolled into Camino, the setting sun flashed through rows of trees and over vineyards. The red roofs and distinctive brickwork of the region expand out from the town centre, which consists of a blazing yellow villa and a library. Beautiful old bicycles dot the roadside. The locals see no problem with leaving them propped up on the curb when they go inside. The area is strongly bilingual, with signs written in both Italian and the local language, Friulana. The local library also served as the venue for much of the town’s contemporary music festival, Camino Contro Corrente (Camino Counter-Current). The library features a beautiful and intimate new auditorium, one of the town’s two modern performance spaces.Camino’s performing arts culture is the result of generations of local teachers and practitioners. The composer, conductor and musicologist Davide Liani grew up in the town and went on to become director of the Conservatorio Benedetto Marcello in Venice and Palermo. He continued to teach and organise master classes in Camino throughout his life. The town was also home to the renowned Zanin family of organ makers. The festival concluded, according to tradition, with a recital of opera arias by the Camino-born soprano Francesca Scaini, who has maintained an international teaching and performing career. The powerhouse of contemporary music in the region is the Zorzini family, including the gifted twins Francesco and Carlo. Francesco spearheads the festival, rallying the town to support the concerts and musicians. Members of the community took turns to help cook for the three-dozen members of the choir every lunch and dinner. This was not an easy task and the choir was amazed and grateful for the stream of pasta, polenta and meat dishes that regularly emanated from the small kitchen of the parish centre. A drop of grappa, possibly drizzled over a slice of local raisin cake, usually concluded the long meals (and led to some interesting intonation in rehearsal). Francesco further rallied a team of drivers—including the indefatigable Daniele (“Dalmato”/”Biscuits”) Locatelli—to ferry the choir from their digs on opposite sides of the town. One had the impression, talking to the locals, that any young person in the town could scribble down a fugue or a chorale, if not generate a body of original, contemporary compositions.
On our last night in Camino, the choir was graciously hosted by the Scaini family. If the delicious dinner of local specialties was not enough, we were thanked with a local Friulana song. During his speech, John mentioned the mysterious aura of Camino. I couldn’t agree more. The humid atmosphere (relative to Melbourne!) and earthy smell of the fallow, fertile fields give the air a lucid, expectant quality. The sun shines upon the town from dawn to dusk, occasionally coloured by clouds and haze. We often walked by the farms and vineyards to rehearsal and every step was intoxicatingly beautiful. Even the roadside ditches have a certain poetry about them. Then there are the people. After the touristic bustle of Venice, it was wonderful to arrive somewhere that was going about its own business quite independently of your intrusion. It was as though we were watching the town through a screen—no doubt compounded by the language barrier of Friulana—until somebody reached out and said “hello.” This feeling was strongest when we left the church on the eve of All Saints’ Day. The town was silent, the streets were empty, but the graveyard was festooned with flowers, torches and candles.
Camino: molti verranno da est e da ovest
Viaggiando verso est da Venezia si arriva nella regione autonoma del Friuli Venezia Giulia. Vaste pianure si estendono a est verso il confine sloveno. Nell’estremità orientale della regione, il capoluogo Trieste apre l’Europa centrale al Mare Adriatico. Inoltre le pianure raggiungono verso nord le gigantesche montagne che formano un confine naturale con l’Austria. L’acqua che scende imperiosa dalle montagne si unisce a formare il Tagliamento che divide la regione in due parti. Lungo questo fiume si trova Camino al Tagliamento, un bellissimo paese che sfoggia una delle più ricche culture musicali regionali e alcuni ottimi vini, come verificato dal nostro coro. Appena il nostro bus è arrivato a Camino, il tramonto ha brillato attraverso i filari di alberi e le vigne. I tetti rossi e la mattonatura delle case caratterizzano il centro del paese abbellito da una villa giallo intenso a da una biblioteca. Vecchie biciclette punteggiano i cigli delle strade. I Caminesi le parcheggiano senza alcun problema sui marciapiedi prima di entrare in casa. La zona è fortemente bilingue, con insegne scritte sia in italiano sia nel dialetto locale, il Friulano. La biblioteca locale viene utilizzata inoltre come sede del festival di musica contemporanea, Camino Contro Corrente. Essa ospita un intimo auditorium, uno dei due spazi adibiti alle performance.
La cultura artistica di Camino è il risultato di generazioni di insegnanti e professionisti locali. Il compositore, direttore e musicologo Davide Liani è cresciuto nel paese e diventò il direttore del Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia e di quello di Palermo. Continuò ad insegnare e ad organizzare masterclass a Camino per tutta la vita. Camino è inoltre il paese natio della famiglia Zanin, rinomati organari. Il festival si è concluso, come da tradizione, con un recital della soprano Francesca Scaini, anch’essa caminese, con una brillante carriera da solista in appuntamenti internazionali e da insegnate.
La fucina di idee della musica contemporanea è la famiglia Zorzini, in particolare i talentuosi gemelli Francesco e Carlo. Francesco conduce il festival negli anni radunando e coinvolgendo tutto il paese nel sostegno dei concerti e dei musicisti stessi. Una successione di paesani si sono turnati per preparare i pasti alle tre dozzine di coristi ospiti. Non è stato un compito semplice e il coro è stato entusiasta e molto grato per i fiumi di pasta, polenta e piatti di carne che uscivano regolarmente dalla piccola cucina della parrocchia di Bugnis. Una goccia di grappa, ancor meglio se su una fetta di gubana, concludeva solitamente gli abbondanti pasti (gli effetti si sentivano poi durante le prove). Francesco inoltre ha reclutato un team di autisti – compreso l’infaticabile Daniele Locatelli (“Dalmato”/”Biscotti”) – per portare i coristi dalle loro camere ai punti di ritrovo. Si aveva l’impressione, parlando con i caminesi, che ogni giovane ragazzo potesse facilmente scrivere su un pentagramma una fuga, un corale o un pezzo contemporaneo.
L’ultima serata il coro è stato ospitato dalla famiglia Scaini. Non soltanto ci è stata servita una deliziosa cena fatta di specialità locali ma, al termine, i presenti ci hanno onorato con una canzone friulana. Durante il suo discorso, John ha menzionato la misteriosa aura di Camino. Non posso essere più d’accordo. L’atmosfera umida (simile a quella di Melbourne), il profumo della maggese e dei campi fertili danno al panorama un aspetto lucido e una sensazione di attesa. Il sole splende sul paese dall’alba al tramonto, a volte colorato da nuvole e foschia. Abbiamo spesso passeggiato
accanto alle fattorie e alle vigne e ogni passo era intriso di un’odorosa bellezza. Persino i fossati avevano un che di poetico. Poi ci sono le persone. Dopo il trambusto turistico di Venezia, è stato fantastico arrivare in un luogo dove tutto prosegue nonostante l’intrusione dei nuovi arrivati. Era come se stessimo guardando il paese attraverso uno schermo fino al momento in cui qualcuno si è avvicinato dicendo “ciao”. Questa sensazione è stata più forte quando siamo usciti dalla chiesa la sera della vigilia della festa di Tutti i Santi. Il paese era silenzioso, le vie vuote ma le vigne punteggiate di fiori, fiaccole e candele.
Traduzione di Max B, foto dal blog del Coro Astra.